Recensione: Lo Schiaffo, di Luigi Carletti (Eco del Libro)

Pagina aggiornata il 13 Aprile, 2021

Recensione. Capitolo numero ventiquattro del settimanale appuntamento con la lettura da noi consigliata, attraverso la rubrica Eco del Libro.

Ci capita spesso di domandarci che effetto farà rileggere un libro tra cinque o dieci anni quando questo descrive il mondo contemporaneo, la realtà che ci gira attorno. Forse lo stesso effetto che abbiamo quando guardiamo film o ascoltiamo pezzi di musica per noi intramontabili, una nostalgica sensazione di voler rivivere o ripercorrere certi momenti che rimangono indelebili nelle stanze della nostra mente.

Questa la riflessione che è emersa quando abbiamo terminato il libro di Luigi Carletti Lo Schiaffo. Un libro che ti avvolge fin dalla copertina che illustra il volume. Quell’uomo seduto su uno scoglio che guarda un’onda infrangersi sulla scogliera con quell’esplosione d’acqua è senza dubbio una bella raffigurazione di uno schiaffo ma anche del mare elemento fondamentale per la storia che viene proposta.

Il libro è un “melò” contemporaneo che ha per protagonista Edoardo Della Nave detto Eddy, regista di origine elbana afflitto da un mal di mare cronico che lo tiene lontano dalla propria isola e dalla famiglia: Eddy raggiunge l’inatteso successo a cinquant’anni con il film dal titolo “La scelta di Alfio“.

La pellicola riscuote un incredibile successo di pubblico e critica tanto da concorrere alla candidatura all’Oscar come miglior film straniero per l’Italia. Un successo che a una prima gioiosa ascesa deflagra per il protagonista in una serie di imprevisti che lo mettono alla prova e lo fanno riflettere.

Attorno ad Eddy le figure che si muovono sono possessive ed egoiste e vogliono imporre i propri desideri. C’è Lucilla, la sua compagna trentenne, attivista di un’organizzazione umanitaria, che desidera un figlio, e chiede ad Eddy di sottoporsi ad un test di fertilità. David Levi, il suo intraprendente agente, ebreo ortodosso che lo assilla con i suoi progetti. La sorella Wilma, donna solo apparentemente inossidabile, che sopporta il ruolo di accudire gli anziani genitori e che nasconde una storia di adulterio. La bella e scaltra ministro Rosalba Greco che cerca di sfruttarlo per i suoi intrighi politici e la sua crisi coniugale con un marito imprenditore all’apparenza calcolatore ma molto concreto.

Luigi Carletti – Lo schiaffo

Sullo sfondo altre figure che cercano di sfruttare la notorietà di Eddy: il cognato politico rampante, i produttori cinematografici arabi intransigenti, la por-nostar ungherese e un paparazzo bosniaco molto scaltri. Come se non bastasse, le condizioni della madre, affetta da Alzheimer, si aggravano portandola alla morte costringendo Eddy a fare i conti con le debolezze dell’anziano padre. Eddy si trova ripensare al significato stesso della sua esistenza. Un esistenza che ha un ancora di salvezza nell’incontro con una interprete spagnola che può risultare la possibile via d’uscita dalla crisi del protagonista. Come si può intuire il libro è una commedia amara, a tratti comica che mette in luce le contraddizioni di mondi patinati come quelli del cinema e della politica, e getta infine uno sguardo ironico sulle debolezze e le vanità dell’uomo contemporaneo.

Il testo è condito dall’utilizzo da parte di Carletti di uno slang giovanile che rende la lettura briosa e ficcante e che varrà la pena di rileggere in un futuro prossimo.

(Mauro Colliandro)

Rubrica: Eco del Libro

Lo Schiaffo di Luigi Carletti (Baldini Castaldi Dalai editore)
Pagine: 347
Prezzo: 16,80 euro

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