Messer Tulipano al Castello di Pralormo. Rubrica Famiglia

Pagina aggiornata il 15 Novembre, 2022

Come tradizione da ormai diversi anni, presso il Castello di Pralormo, viene ospitata la mostra “Messer Tulipano” che celebra questo bellissimo fiore dai mille colori, tipico dei Paesi Bassi, da cui, infatti, provengono i bulbi.

Era già da un po’ di tempo che pensavamo di andare a fare una visita e abbiamo optato per domenica poiché, oltre alla possibilità di visitare il Parco, il programma prevedeva la “tradizionale caccia alle Uova Kinder Sorpresa nel Parco” così, ci siamo detti, almeno Alberto potrà divertirsi un po’.

Partiti al solito orario, ormai non dico più in ritardo sulla tabella di marcia, insieme ai soliti compagni di viaggio, papà e mamma della piccola Matilda (di 2 mesi più piccola di Camilla), con pranzo al sacco integrato da panini presi al volo per strada, siamo arrivati a Pralormo verso le 13.

Abbiamo fatto la Torino-Savona e siamo usciti a Carmagnola, ma in alternativa è possibile fare la tangenziale in direzione Genova, uscire a Santena per poi proseguire in direzione Poirino.

Appena arrivati ci siamo resi conto del successo dell’iniziativa; infatti, c’erano un bel po’ di macchine che venivano indirizzate verso un grande parcheggio a pagamento (1 euro), da cui poi è possibile raggiungere il Castello utilizzando una navetta gratuita o affrontando 500 metri di percorso in salita. Vista la quantità di persone e il carico di passeggini e zaini abbiamo optato per la seconda possibilità in modo da stimolare, se ancora ce ne fosse stato bisogno, l’appetito.

All’ingresso si era formata una piccola coda, per cui abbiamo atteso 5 minuti prima di entrare; il biglietto, di 6,50 euro (Alberto e le due infanti non hanno pagato), è comprensivo della visita al Castello, ma forse sarebbe più indicato pensare a due tariffe: una per la visita e l’altra per l’area del parco.

Dalla scelta dei luoghi (mete delle nostre gite, piuttosto alternative ai classici circuiti) si sarà forse capito che non amo i luoghi affollati. Dover passeggiare facendo attenzione a non andare a sbattere, più che a cosa c’è da ammirare, mi disturba assai; ebbene sì, neanch’io sono perfetto…

Appena entrati abbiamo girato tra le prime aiuole del parco e, per un colpo di fortuna, abbiamo trovato una panchina che si era appena liberata; così abbiamo potuto fermarci e mangiare seduti i nostri panini, arricchiti dal pecorino sardo DOP, portato dai nostri amici originari di questa meravigliosa isola.

L’ambiente è veramente suggestivo, i tulipani hanno un’eleganza che li rende unici. Il titolo di “Messer” è forse fin modesto, e in gruppi formano delle macchie di colore affascinanti. Anche Alberto, per cui temevamo una certa insofferenza, si è trovato ad ammirare questi capolavori scatenandosi nel fare un’infinita serie di foto (quelle che vedete sono solo una piccolissima parte di quelle che ha fatto il nostro piccolo Oliviero Toscani).

Il giro è proseguito seguendo il percorso del parco, ammirando i fiori ed evitando la gente, per poi passare all’area dei cortili dove, prima abbiamo consumato un ottimo gelato, prodotto da un’agri-fattoria della zona che ci siamo ripromessi di andare presto a visitare; poi abbiamo fatto un giro tra le bancarelle che proponevano, ovviamente, fiori e piante, e poi libri e giochi, creazioni artigianali e, degno di nota, la Confagricoltura era presente con uno stand che promuoveva dei fiocchi di mais colorati, che potevano essere utilizzati come mattoncini per le costruzioni: dopo averne inumidito una parte, a contatto con un altro pezzo si saldano come fosse colla; una sorta di piccoli lego ecocompatibili.

Oltre alla vendita, in sacchetti, vi erano due grandi bidoni a disposizione dei bambini, che potevano fermarsi un po’ e giocare con questi fiocchi. Ovviamente Alberto non ha perso tempo, realizzando una specie di collana per la mamma: sarà un bravo fotografo ma i lavori manuali non fanno proprio per lui…

Finito il giro tra le bancarelle ci siamo avviati verso l’uscita e, subito fuori dalle mura, abbiamo continuato a visitare i vari stand maggiormente dedicati alle specialità enogastronomiche. Tutto molto bello e molto interessante: l’unica pecca, però, è che della “tradizionale caccia alle Uova Kinder Sorpresa nel Parco” non c’è stata neanche l’ombra!

(Paolo Sponza)

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