Parcheggi Torino. Quando si rischia la multa per ritardo

Se un automobilista, alla ricerca di un parcheggio nel centro di Torino, ritardasse il pagamento della tariffa prevista nelle strisce blu, cosa rischierebbe?
E se la sua auto fosse ancora parcheggiata, dieci minuti dopo l’orario segnalato sul ticket appoggiato sul cruscotto, potrebbe incorrere in una multa?

Se il parchimetro (o parcometro) è particolarmente lontano dal posto trovato, oppure, essendo guasto, se ne deve trovare un altro più distante, in questo periodo di tempo gli addetti al controllo possono sanzionare il cittadino perché sprovvisto, momentaneamente, del titolo cartaceo/digitale?

Tutti dubbi che spesso vengono ai torinesi, e non solo, alle prese con i parcheggi in città.

Il Gruppo Torinese Trasporti (GTT), in un comunicato ufficiale, ha chiarito alcune regole che determinano l’ambito di violazione, in caso di ritardo nel pagamento.

Dal 27 gennaio 2025 Torino applica le nuove disposizioni del Codice della Strada relative alla sosta sulle strisce blu. Addio ai 15 minuti fissi: ora la tolleranza è proporzionale, pari al 10% del tempo per cui si è pagato.

Per esempio: su un tagliando da 60 minuti, la sosta extra ammessa senza sanzione è di soli 6 minuti.

Se il ritardo supera il 10% e finisce tra il 10% e il 50%, si applica una sanzione base di 21 € più l’equivalente della sosta giornaliera (es. 1,70 €/h × 11,5 h = 19,55 €, per un totale di circa 40,55 €).

Se il ritardo supera il 50%, scatta la multa piena di 42 € più il costo della sosta giornaliera.

Resta ferma la possibilità di una riduzione del 30% della multa (pagandola entro 20 giorni).

La novità rende il sistema più proporzionato al tempo pagato, eliminando l’estensione uniforme di 15 minuti, e punta a sanzionare solo chi eccede sensibilmente.

Non sono chiare, però, le conseguenze per coloro che tardano ad effettuare il pagamento a causa della distanza del parcometro, o in caso di guasti dell’erogatore più vicino.

Torino, parcheggio su strisce blu. Automobili, pista ciclabile

La decisione era stata presa anni fa dalla Giunta Comunale. Il provvedimento riguardava le famose strisce blu presenti in gran parte del centro e dintorni in Torino.

Il parcheggio a pagamento era interessato da un prolungamento dell’orario di validità. Ticket, “grattini”, voucher pagati per un’ora, ad esempio, erano validi per 75 minuti, un’ora e un quarto. Oltre i quindici minuti si rischiava la multa.

Questo aumento temporale era stato pensato per venire incontro agli automobilisti che magari non trovavano subito nelle vicinanze un parcometro e che quindi perdevano tempo solo per l’operazione di pagamento e di aggiunta in caso di sforamento orario.

Si era voluto tener conto di quei superamenti dovuti magari al prolungarsi di visite ed esami, che rendevano impossibile l’aggiornamento del tagliando di parcheggio in tempo.

In particolare, si faceva riferimento alle modalità di controllo entrate in vigore dal 29 gennaio 2018.

Gli addetti che verificavano i pagamenti dovevano accertarsi del corretto funzionamento dei parchimetri in zona e della regolarità della segnaletica.

Per quanto riguarda i titoli elettronici facevano un controllo su palmare, inserendo la targa del veicolo in questione. Mentre, per i ticket cartacei (biglietti, voucher), agivano in questo modo: la multa scattava nel momento in cui il biglietto risultava scaduto oltre il 15° minuto, rispetto all’orario stampato sul medesimo ticket.
Ad esempio, orario fine sosta: 17.30, alle 17.49 veniva emessa la sanzione; alle 17.43, nessuna sanzione. Il margine dei 15 minuti valeva solo per soste di almeno un’ora (se la sosta era di mezz’ora si rischiava la multa anche sotto i 15 minuti di ritardo).

Se il controllore trovava un’auto senza biglietto pagato, prima di sanzionare, doveva verificare che il conducente abbia avuto il tempo di completare la procedura di pagamento (recarsi al parchimetro e tornare).

Prima del 2018, i controllori facevano due giri. Prima una verifica di tutte le auto in zona e poi ripassavano per sanzionare quelle non in regola, rispettando comunque le procedure sopra descritte.

Lascia un commento