Nel 2025 un pezzo importante della tecnologia italiana cambia proprietà: Qualcomm, uno dei colossi mondiali dei chip, ha annunciato l’acquisizione di Arduino, la celebre piattaforma open source nata nel 2005 a Ivrea.
Arduino e Qualcomm. Chi sono le due aziende
Arduino è la startup che ha reso accessibili a tutti le schede elettroniche programmabili, diventando negli anni un simbolo della cultura maker, dell’education e del fai-da-te digitale.
Fondata da Massimo Banzi, David Cuartielles, Tom Igoe, Gianluca Martino e David Mellis presso l’Institute Design di Ivrea, l’idea era semplice ma ambiziosa: progettare hardware e software open source tali da permettere a chiunque di sperimentare con l’elettronica.
Qualcomm è invece uno dei principali produttori mondiali di semiconduttori, noto soprattutto per i chip presenti negli smartphone Android, ma con interessi sempre più marcati in settori come l’intelligenza artificiale, l’edge computing, l’automotive e l’Internet delle cose.
L’accordo e i termini principali
L’accordo è ufficiale: Arduino sarà acquisita da Qualcomm. Il valore della transazione non è stato reso noto. Arduino rimane un marchio indipendente con la missione open source preservata.
Tra le prime iniziative dopo l’annuncio c’è la creazione della Arduino UNO Q, una nuova scheda sviluppo che integra un processore Qualcomm “Dragonwing” e componenti per gestire applicazioni di intelligenza artificiale e di edge computing.
I risvolti e cosa cambia
L’acquisizione potrebbe rappresentare:
- Un’accelerazione per Arduino nel campo dell’AI embedded e dell’edge computing, grazie al know-how hardware di Qualcomm.
- Maggiore accesso della vasta comunità Arduino (diversi milioni di utenti) a strumenti più potenti, ma anche l’esigenza di bilanciare i valori originari di apertura con le logiche di mercato e la proprietà straniera.
- Una possibile trasformazione nella produzione: Arduino manterrà alcune attività in Italia, anche se alcune schede – come la Uno Q – saranno prodotte all’estero.
Il valore della storia: quattro amici in un bar di Ivrea
Nel cuore della notizia più che nell’accordo risiede un messaggio di speranza: Arduino è nata dall’iniziativa di un gruppo di amici, studenti, designer e ingegneri, che si incontravano in un bar di Ivrea per trasformare un’idea in realtà concreta. Un progetto che è cresciuto senza dimenticare la comunità, l’accessibilità, l’innovazione libera.

Questa acquisizione conferma che anche una realtà locale, nata quasi per caso, può raggiungere impatti globali e attirare l’attenzione dei giganti della tecnologia. È una storia che parla dell’Italia che innova, che osa, che costruisce ponti tra creatività, tecnologia e mercato. Una favola piemontese, sulle orme dell’intramontabile Olivetti.
Risorse
- Sito web Arduino
- Sito web Qualcomm
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