Scomparso Ferrero, piemontese d’altri tempi. Da Nutella al mondo

Pagina aggiornata il 5 Febbraio, 2024

Tutto ebbe inizio con la Nocciola Tonda Gentile del Piemonte. L’ingrediente maggiormente rappresentativo, del territorio regionale, utilizzato per produrre la crema al cioccolato più famosa al mondo, la Nutella.

Lo scorso anno avevamo giusto scritto un articolo sui 50 anni della Nutella, in omaggio della quale, è stato realizzato anche un francobollo. Oggi, purtroppo, siamo qui a parlare di un altro evento, non certo altrettanto lieto, ma triste, per diversi motivi.

Ieri, sabato 14 febbraio 2015, si è infatti spento Michele Ferrero, l’artefice di un grande successo a livello internazionale. Considerato l’italiano più ricco al mondo, ha saputo esportare all’estero il meglio del made in Italy, grazie ai prodotti dell’azienda di Alba, famosi nel settore dolciario.

Michele Ferrero era nato a Dogliani, in provincia di Cuneo, cittadina che ha dato i natali anche a personaggi come Luigi Einaudi e Giorgio Bocca, il 26 aprile del 1925. Tra poche settimane avrebbe compiuto 90 anni.

Fa parte di quei grandi imprenditori piemontesi, insieme a figure importanti come quella di Olivetti, che hanno sempre guardato al futuro, sempre un passo avanti agli altri, una generazione di veri industriali che, a quanto pare, stanno scomparendo nella società odierna e della quale l’Italia avrebbe, invece, un forte bisogno.

La storia dell’azienda Ferrero è una di quelle tipiche che partono dal nulla per arrivare a risultati straordinari. Il papà di Michelle, Pietro Ferrero, era figlio di contadini. Decise di trasferirsi prima ad Alba e poi a Torino, in centro, dove iniziò a lavorare in una pasticceria di via Berthollet. Poi la seconda guerra mondiale lo obbligò a tornare ad Alba. Qui diede la luce al marchio “Ferrero”, un laboratorio dolciario protagonista, in seguito, di un’ascesa inarrestabile, grazie anche al “piccolo” Michele, che, appena ventenne, già si occupava della società di famiglia. A soli 24 anni, a causa della morte del padre Pietro, si ritrovò, insieme allo zio e alla madre, alla guida dell’azienda.

Barattolo di Nutella
Barattolo di Nutella

Da allora, solo grandi successi: Mon Cherì nel ’56, Nutella nel ’64, Tic Tac nel ’69, Rocher nel più “recente” ’82, e poi tutta la linea Kinder degli anni ’80.

La prematura morte del figlio Pietro Ferrero (nato a Torino nel ’63), nell’aprile del 2011 in Sud Africa, portò un inaspettato e forte dolore alla famiglia. Le redini dell’impresa (cedute ai figli di Michele nel 1997) passarono al fratello di Pietro, Giovanni Ferrero, nato a Farigliano nel ’64.

L'ultimo saluto a Michele Ferrero da parte dell'azienda
Qui sopra il messaggio presente sul sito ufficiale Ferrero.it

Il futuro della multinazionale, leader nel settore dolciario, è ora nelle mani dell’erede Ferrero. Suo il compito di continuare l’importante lavoro portato avanti dal padre nel corso del secolo scorso, a partire dagli ’50.

Porgiamo le nostre più sentite condoglianze a tutta la famiglia.

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